Regolamento di Littomislii

1. Chi desidera frequentare le Scuole Pie per studiare, sappia di dover diligentemente procurare di essre non solo di nome, ma realmetne amante delle Virtù e delle buone Lettere, e fissi bene nel suo cuore questi due principi: cioè L’inizio della Sapienza è il Timore del Signore e Nulla è più prezioso che il tempo. 

2. Ognuno frequenti la classe assegnatagli dal Prefetto delle scuole, né dovrà allontanarsene se non dopo averne ottenuto il permesso dallo stesso Prefetto o Maestro. 

3. Chiedano assiduamente allo Spirito Santo la Sapienza e si raccomandino spesso e con fervore alla Beatissima Vergine Madre di Dio e ai Santi Patroni. Implorino anche l’aiuto degli Angeli, specie dell’Angelo Custode. Ricordino che Dio Onnipotente è presente dappertutto. Siano modesti in ogni luogo, ma soprattutto in chiesa e a scuola. 

4. Almeno una volta al mese ognuno si confessi e si accosti alla comunione, All’ora stabilita ogni giorno partecipino con pietà e devozione al sacrificio della Messa. Nei giorni festivi vengano la mattina all’Oratorio, dove i più grandi reciteranno l’ufficio della Madonna e i più piccoli il Rosario, ascoltando attentamente chi rivolge loro pie parole. Dopo pranzo frequentino la Dottrina o il Catechismo, e non manchino ai Vespri, per quanto possible. 

5. Si astengano assolutamente di giuramenti, dalle offese, ingiurie, calunnie, bugie, dai giochi proibiti, dal leggere libri dannosi e inutili, dai luoghi pericolosi o vietati dal Prefetto delle scuole, dai compagni cattivi e discoli, insomma da tutto ciò che è contrario alla onestà dei costumi. 

6. Rispettino il Maestro come i genitori e gli obbediscano; osservino con ogni diligenza il metodo di studio da lui indicato sia a scuola che a casa. Siano assidui a frequentare in modo responsabile le scuole, diligenti nell’ascoltare e ripetere le lezioni, perspicaci nel discutere e sempre pronti ed attenti nelle altre esercitazioni scolstiche. 

7. Se non hanno ben capito qualcosa o se hanno qualche dubbio, ricorrano al Maestro, gli chiedano spiegazioni e consigli senza alcun timore o imbarazzo. Ciò che non riescono a ricordare facilmente, lo anotino sul quaderno. Scrivano molto e su molti argomenti senza risparmiare carta o inchiostro. 

8. Nelle scuole non vadano in giro di qua e di là, ma stiano a sutidiare composti e in silenzio ai propri posti; senza addormentarsi, o far chiasso, scherzare, bisticciarsi o disturbare in qualsiasi modo il maestro. 

9. Non danneggino, né macchino i banchi, la cattedra, le pareti, le porte, le finestre o qualunque altro oggetto dipingendosi o scrivendoci sopra, e non portino con sé spade o altre armia. 

10. Parlino ta loro sempre in lingua latina. 

11. Dopo la scuola, quando vanno in chiesa, sitano in assoluto silenzio e vadano col proprio compagno; lo stesso faranno quando dalla chiesa vengono accompagnati a casa, secondo il costume dai Maestri. 

12. Infine comprendano che i Maestri in ciò che riguarda la moralità e lo studio, quando non sono sufficienti le sole parole, useranno le punizioni; quelli che non ne terranno conto o non mostreranno segni di resipiscenza, distrubando gli altri impegnati a sutiare e dando cattivo esempio, non saranno in alcun modo tollerati, ma saranno al più presto allontanati dalle nostre scuole.

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GERARDO LEYVA BOHÓRQUEZ

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