La Breve Relazione

Primo. Quanto alle lettere cominciando dalli figliolini più piccoli si tiene una scuola o classe nella quale stano solamente quelli che imparano la santa croce et il compitare. Et perché il numero di questi figliolini suole essere di 60 o vero 70 et un Maestro solo non basterebbe a recitare sì gran numero, si tiene nel muro attaccata una carta con un alfabeto di lettere grandi assai, et il Maestro con una bacchetta va toccando le lettere ad una ad una più volte e così vengono li figliolini più volte recitati, et si conosce presto chi ha buon ingegno. Et per quelli che cominciano a compitare1 si tiene parimenti nel muro un’altra carta con lettere parimenti grandi del ba be & ab eb & et alcune parole facili. Li quali come cominciano a compitare se mandano ad un’altra classe maggiore.

Nella quale s’insegna a leggere scorrendo il salterio, et in questa saranno dal continuo da 60 scolari. Et dura l’esercizio d’insegnar così in questa come in tutte l’altre classi due hore e mezza alla mattina et altrettante alla sera, et quando si comincia la scuola, entrato il Maestro con li scolari al segno della Campanella comune, et fatta l’oratione che farsi suole in tutte le classi, subito che entra il Maestro, fa studiar tutti li scolari per un quarto d’ora, et poi comincia a recitarli tutti d’uno ad uno sei o otto righe per uno, segnando con un lapis dove finisce, acciò non reciti più volte una stessa letione. Et se finiti di recitar tutti, avanza di tempo alcun quarto di ora, prima che suoni la Campanella, che dà segno per mandar la Scuola, trattiene il Maestro li scolari la mattina con farli compitar a mente alcune parole latine del Salterio, dimandando quante silabe sono in quella parola, et come si compita, facendo emendar l’un l’altro et alli più diligenti dà alcuni Santucci di stampa. Et il dopo pranzao, finito il recitare se gli insegna in voce alta il principio della Dottrina Christiana et le orationi necessarie; finite le Scuole et fatta l’oratione che in tutte le classi suol farsi, si mandano a casa. Et ogni quarto mese si fa essamine generale in tutte le scuole, et quelli scolari, che si trova che hanno fatto profitto passano alla classe superiore et così da questa classe del Saltero passano ad un altra maggiore detta 7ª (classe).

Nella quele s’insegna leggere scorrendo libri volgari come il libro delle Vergini, la dottrina Christiana et altri libri Spirituali di buona et chiara stampa. Et perché di questi scolari sarà il numero di 130 incirca se tengono divisi in due classi separando sempre li più diligenti nella classe Superiore, detta 6 ª classe. Et in queste due classi finito il recitare si trattengono similmente in dispute compitando alcune parole volgari difficili et alcune abbreviature; il che è di gran profitto per passar dipoi alla classe del scrivere. /in queste due scuole di leggere, sì come nell’altre maggiori, si fanno fra li scolari li avversari et li officiali mettendo gara fra loro. Et chi legge meglio in un libro volgare dove apre a sorte il Maestro è fatto Imperatore, il quale ha privilegio quella settimana di far due o tre gratie a scolari sparagnando loro il Cavallo (4), da questa classe Superiore del leggere scorrendo, si mutano li scolari più diligenti alla Scuola del scrivere detta 5 ª (classe).

Nella quale saranno del continuo da 140 scolari in circa con due Operari; in questa classe la mattina s’attende a leggere distintamente et a compitare a mente. Questa classe sta divisa in tre ordini: il p.° è di principianti nello scrivere / 2° di quelli che hanno di andare ad esercitare alcune arti, alli quali ogni mattina se li insegna l’Abbaco secondo la loro capacità /. Il 3° di quelli che vogliono seguitare le lettere, alli quali e gli fa imparare a mente li nominativi. Et a tutti il dopo pranzo s’insegna scrivere con facilità tale che in spatio di tre o quattro mesi quelli che hanno buon porso imparano una sufficiente forma di lettera.

Da questa classe passano li scolari all’arte, i vero alla classe inferiore della grammatica nominata la 4 ª classe.

Nella quale s’insegna a ben declinare li nomi semplici et coniuncti della medessima et di diverse declinationi, et a ben coniugare li verbi, si insegnano le concordanze, et parimenti l’atione del verbo. Questa scuola (si come le altre tre della grammatica) è divisa in due parti dette /Romani et Cartaginenses/ o Pars Pia et Pars Angelica/ o Equites et Pedites/ o legio velox et legio florens/&. et in queste quattro classi di grammatica la p.ª letione che si recita a mente ogni mattina è della dottrina Christiana, sei o otto versi per volta, et essendo ben fondati li scolari di questa classe nelle concordanze et in cognoscere quando una parola è agente o patiente nell’oratione, si passano alla 3 ª classe.

Nella quale s’insegnano le Regole delli verbi attivi et passivi con gran fondamente et se, finite di ben dichiarare queste regole, non è aconra arrivato il tempo dell’esamine, si passa avanti nella dichiaratione delli verbi neutri et in questa classe si dichiara ogni mattina la esercitatione, o colloqui di Loudovico Vives, da questa classe passano li scolari alla 2ª classe.

Nella quale si dichiarano tutte le regole delli verbi personali et impersonali et li adverbi locali &. et in questa ogni mattina si dichiara di Cicerone un poco delle Epistole familiari; da questa 2ª classealla fin dell’anno vanno al Collegio Romano et fra l’anno quando si fa essamine nelle scuole passano alla prima classe.

Nella quale si dichiarano li gerundi supini et participi et il resto della grammatica insino all’humanità et in questaq si dichiara Cicerone d’officiis et Virgilio; da questa classe alcuni scolari vanno a sentir la logica, altri si fanno religiosi, alcuni vanno all’humanità del Collegio, altri alla prima et altri alla 2ª classe.

Alli sopradetti scolari si provvede di carta, penne et inchiostro, perché si vede per esperientia che alcuni per mancamento di carta, altri per mancamento di penne et altri di inchiostro non potrebbero fare quel profitto che si deve. Et tutti si ricevono col testimonio del suo Parrochiano della povertà, et nissun Scolaro può portare cosa alcuna al maestro etiam per amorevolezza se prima no ha licenza dal Prefetto.

Parte II 

Quanto alle cose spirituali sono ammaestrati li scolari della maniera infrascritta. 

Primo. Ogni mattina finita di sonare la Campana del Collegio2 si congregano nell’Oratorio dove invocato l’aiuto dello Spirito Santo si dicono le litanie della B.ma Vergine et sentono tutti la messa. 

Una volta al mese si confessano/ et il giorno avanti alla confessione se gli insegna il modo con che si deve fare la vera confessione. Quelli che sono di communione si comunicano ogni prima domenica del mese et alcuni che sono più divoti si comunicano ogni otto dì, et altri ogni quindici dì, alla quali parimenti s’insegna come devono fruttuosamente comunicarsi. 

Ogni Domenica et festa di mattina si congregano li scolari nell’Oratorio et prima sentono un poco di littione spirituale, di poi se li fa un poco di esortatione, la quale finita li più grandi dicono l’officio della Madonna S.ma et li Piccoli in altro Oratorio dicono il Rosario della B.ma Vergine a due chori con assistenza di due Operarij, il che finito sentono tutti la messa et si mandano a casa. Ogni martedèi sera et ogni sabbato sera, finita la Scuola, si fa mezza ora di esortazione espirituale nell’Oratorio a tutti li scolari grandi, et in altro oratorio o appartamento alli scolari piccoli, a ognuno secondo la sua capacità. 

Ogni dì dal principio della Scuola insino al fine si fa Oratione Continua da nove scolari con l’assistenza di un Sacerdote letterato, il quale istruisce li scolari del modo chn che deve farsi l’oratione et dura mezza ora, et dipoi si mutano altri nove, Et l’Oratione si fa per la esaltatione della S.ta Chiesa Romana, per l’estirpatione delle eresie, per l’unione dei Principi Cattolici et in particolar per li Benefattori ordinari di questo loco, et a questa oratione vanno per ordine tutti li Scolari cominciando dalla prima classe insino all’ultima. 

Si tiene cura particolar dell’honestà, togliendo via strettissimamente tutte le occasioni; con la qual diligentia et con la qrequentia dei sacramenti per gratia del Signore si conservano li scolari in gran purità, moltissimi delli quali, quando sono di età, si vestono religiosi in diverse religioni. 

Si tiene parimente in un loco publico la lista delli esercitij spirituali che ogni giorno dever far ogni scolaro in casa, acciò ne possino tutti pigliar copia il modo di esaminar la coscienza et la diretione et atti di virtù da farsi ogni mattina et li atti delle virtù.

Parte III 

In oltre vi sono alcuni decreti sottoscritti dal Prefetto da osservarsi generalmente da tutti li scolari et sono li seguienti: 

Primo: che nissun scolaro possi menar alla Scuola alcun parente o vicino o altro scolaro senza licenza del Prefetto. 

Item che ogni Scolaro debba confessarsi almeno una volta al mese et quelli che sono di communione, si comunichino tutti insieme nell’Oratorio della Scuola una volta al mese. 

Item che tutti vengano a hora ogni mattina che possino udiere la messa ne detto Oratorio. 

Item che ogni Domenica et festa vengano tutti all’Oratorio sotto pena che li inobedienti saranno cacciati dalla Scuola. 

Item che tutti siano obedienti al Prefetto et al maestro che li sarà deputato dalla Congregatione et mostrino parimenti gran riverenza a tutti gl’altri Operarij. 

Item che quando l’Oratione continua toccherà ad una classe debbano andar prontamente et con ordine a detta Oratione. 

Item che tutti li Scolari stiano con modestia nelle sue Scuole et con silentio et non vadino da una scuola ad altra, ne li grandi possino praticar con li minori. 

Item che non disprezzino ne diano fastidio ad alcuno et no siano scandalosi ne immodesti per la strada ne entrino nelli palazzi. 

Item che nissun Scolaro possa restare nelle Scuole per conto alcuno sonate le ventitrè hore et mezza. 

Item che nissun Scolaro possi portare alla Scuola sorte alcuna di arme ne coltelli ne temperini ne punte di calamari estraordinarie o, altre cose simili. 

Item che li Scolari non si debbano offendere con pugni schiaffi o saccocciate ne far a sassate, ne tampoco usino parole dishoneste, con dir villanie o, ingiurie o, darsi delle mentite. 

Item che nissun Scolare possi uscir dalla sua classe senza licenza del Maestro. 

Item che li Scolari non imbrattino ne faccino segni alcuni nelle Mura nelli banchi, nel Pulpito nelle finestre, o porte, ne ci scriva col temperino. 

Item che tutti li Scolari si astengano di leggere libri dannosi et disutili et ch sarà trovato con alcun libro simile sarà gravemente castigato. 

Item che non vadino a Spettacoli publici, comedie, Ciarlatani, giochi o, altre cose simili, ne piglino parte da recitare in palco senza licenza del Prefetto.

Parte IV 

Ordini da osservarsi dalli Operarij 

Primo: che tutti l’Operari debbano esser obedienti alli Decreti della Congregatione, altrimenti chi contraverrà sarà mandato via, se così parerà conveniente. 

Item che tutti l’Operari che non sono di messa si comunichino ogni domenica nell’Oratorio di casa et ogni giorno vi sentano la messa. Item che tutti si trovino presenti all’Oratione mentale et a tutti li altri esercitij communi. 

Item, che tutti entrino in Scuola al suon del campanello et in essa si esercitino secondo la capacità delli Scolari, alli quali non si mostrino partiali ma trattino ugualmente a tutti et no facciano carezze a nissun in particolare. 

Item che ogni Operario almeno ogni mese faccia confessare li suoi scolari, insegnandoli a confessarsi ben et faccia comunicar li grandi nell’Oratorio et l’instruisca per communicarsi con frutto maggiore. 

Item che fuor della Scuola non pratichino con alcun Scolaro separatamente. 

Item che non dimandino, ne piglino cosa alcuna dalli Scolari, ne dalli padri loro, etiam che fussero frutti dati per amorevolezza senza aver prima licenza dal Prefetto et servano per la comunità. 

Item che li scolari si castighino solamente con spalmate o cavalli sopra li panni et s’alcuno meritarà maggior castigo si mandi al Prefetto. 

Item che nissun Operario vada a casa di alcun Scolaro senza licenza del Prefetto. Item che nissun Operario vada fuor di casa senza licenza del Prefetto et in assenza del Sacerdote più antico.

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GERARDO LEYVA BOHÓRQUEZ

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